Prezzi Ottimali delle Concessioni Pubbliche

L'articolo "Optimal Pricing of Public Franchises with Imperfectly Correlated Demand Shocks", pubblicato nel Journal of Economics and Management Strategy, analizza come i governi dovrebbero determinare i prezzi per i diritti di gestione delle concessioni pubbliche. Queste concessioni sono contratti che attribuiscono a imprese private il diritto esclusivo di gestire infrastrutture di proprietà pubblica esistenti, come i trasporti pubblici o le reti di distribuzione dell'acqua. L’impresa concessionaria viene remunerata attraverso le tariffe pagate dagli utenti e si assume il rischio commerciale, ma di norma non è tenuta a realizzare grandi investimenti. In cambio di questo potere monopolistico, la concessionaria effettua dei pagamenti al governo.

La domanda centrale affrontata dalla ricerca è come l’ente pubblico che assegna la concessione possa determinare in modo ottimale il prezzo di questi diritti quando non dispone di informazioni perfette sulla domanda dei consumatori. In particolare, nel modello proposto si assume che la concessionaria conosca meglio le preferenze dei consumatori, influenzate da fattori imprevedibili come le variazioni del prezzo del carburante o le condizioni climatiche. L'obiettivo del governo è trovare un equilibrio tra due obiettivi: raccogliere entrate e garantire il benessere dei consumatori.

  Quali sono i principali risultati?

Lo studio evidenzia che, in un contesto dinamico e incerto, la strategia di prezzo ottimale richiede una combinazione di pagamenti fissi e pagamenti variabili nel tempo tra il governo e il concessionario.

Il Corrispettivo Fisso rappresenta la parte del pagamento legata alla redditività attesa iniziale dell’impresa. Questo importo è maggiore per le imprese che si prevede siano più redditizie e cresce anche con l’aumento dell’incertezza sulla domanda futura. Tale corrispettivo riflette la natura persistente del potenziale di ricavi iniziale dell’impresa e aiuta il governo a risparmiare sui costi informativi futuri.

Il Trasferimento Variabile nel Tempo è la componente che si adatta nel corso della durata del contratto, in base all’andamento effettivo della domanda. Un risultato interessante e in parte controintuitivo è che il trasferimento variabile ottimale può essere negativo. Ciò significa che, in alcuni casi, il governo potrebbe dover sussidiare il concessionario, anziché riscuotere un pagamento.

  Quali sono le implicazioni per i responsabili delle politiche pubbliche?

Lo studio dimostra che una gestione ottimale delle concessioni pubbliche in condizioni di incertezza richiede un sistema di tariffazione flessibile, che vada oltre il semplice corrispettivo fisso. È necessario prevedere meccanismi di aggiustamento (inclusi eventuali pagamenti a favore dell’impresa) per allineare gli incentivi e bilanciare nel tempo le entrate pubbliche con il benessere dei consumatori.

Questa combinazione ottimale dipende in modo significativo dalle caratteristiche del concessionario, dal livello di incertezza della domanda, dalla domanda effettivamente osservata e da quanto il governo attribuisca valore ai fondi pubblici rispetto al benessere dei consumatori.

In particolare, i decisori pubblici dovrebbero fare maggiore affidamento su corrispettivi fissi nei periodi di elevata incertezza, ma rimanere aperti alla possibilità di sussidiare l’impresa se la domanda supera le aspettative durante il periodo della concessione. Questa raccomandazione è particolarmente rilevante nei contesti in cui le tariffe di concessione sono tradizionalmente rigide e poco reattive, anche in presenza di forti fluttuazioni della domanda.